17/04/2021

Ridurre l’uso di fitofarmaci nella coltivazione di frumento e smaltire le acque che contengono sostanze attive nel modo più efficace: una sperimentazione biennale coordinata da Confagricoltura Rovigo, coinvolgendo un gruppo di aziende agricole del Delta del Po e enti di ricerca del settore con il progetto SmartPest 4.0.

Giovedì 22 aprile., alle ore 10.30 presso la sede (ex COSVA) della Cooperativa Terre del Delta, capofila del progetto, in località Pradon di Porto Tolle, i partner aderenti al progetto di cooperazione (misura 16) finanziato dal Piano di Sviluppo Rurale della Regione Veneto presenteranno le esperienze e i risultati di un anno di sperimentazione.

Il progetto, un Go-Pei, afferma Massimo Chiarelli direttore di Confagricoltura Rovigo, è nato per sperimentare soluzioni innovative messe a punto dalla ricerca per risolvere concreti problemi delle aziende, un modo per trasferire sul campo soluzioni avanzate messe a punto dall’università. Con SmarPest 4.0 gli agricoltori hanno utilizzato un software messo a punto da Horta srl, società spin off dell’Università di Piacenza, per decidere il momento più efficace per la cura del frumento, integrando i dati delle colonnine meteo di rilevamento installate sul terreno.

Un’altra parte del progetto - continua Chiarelli - prevede la sperimentazione di diversi sistemi di trattamento dell’acqua impiegata per ripulire le  attrezzature usate per distribuire i fitosanitari, in modo da ridurre l’inquinamento nel modo più economico. Le prove vengono effettuate recuperando le acque contaminate utilizzando una innovativa piattaforma realizzata in Francia, analizzate e trattate da Polaris srl, l’impresa pubblica polesana che da anni si occupa dello smaltimento dei rifiuti prodotti nelle imprese. Nell’incontro di divulgazione di mercoledì verrà effettuata una prova di lavaggio di un’attrezzatura, con un kit per la raccolta dell’acqua che verrà poi avviata ai diversi sistemi di trattamento.

Nella giornata, si svolgerà la dimostrazione di un sistema in fase di studio denominato “Agrobox” di Agrodinamica srl, una metodologia innovativa per la gestione sostenibile delle acque contaminate da agrofarmaci e per la riduzione dell’inquinamento puntiforme in ambiente agrario. Il progetto anch’esso finanziato dal PSR del Veneto, è realizzato tra le provincie di Vicenza e Verona, ed è concentrato sulla sperimentazione presso aziende frutticole e vitivinicole.

 

L’evento aperto a tutti gli interessati sarà importante momento di scambio e divulgazione di dati ed esperienze dei diversi attori coinvolti nelle sperimentazioni.

La  problematica  dell’inquinamento  puntiforme  ad  oggi  risulta  molto sentita sia per gli operatori del settore (azienda agricole ed enti), che per il consumatore finale, ma purtroppo le tecnologie a disposizione non risultano  innovative  e  affidabili  ed  inoltre  non  esiste  una  normativa chiara sul tema.

 

L’obiettivo  del  progetto  è  quello  di  sviluppare  un’attrezzatura innovativa in grado di gestire in modo sostenibile le acque di risulta da applicazioni fitoiatriche contaminate da prodotti fitosanitari mediante innovativi  processi  di  filtrazione  ad  alta  efficienza.  Tale  sistema consentirebbe, oltre ad evitare lo sversamento e quindi l’inquinamento dei  suoli  agricoli  e  delle  acque  superficiali,  anche  il  recupero  delle acque di lavaggio utilizzabili per applicazioni successive. In tal modo si andrebbe a ridurre lo spreco e a gestire in modo sostenibile la risorsa idrica.  Tale  sistema  garantisce  quindi  un  miglioramento  della salvaguardia  della  risorsa  idrica  in  ambienti  agrari  e  vantaggi economici per l’azienda agricola."