04/10/2024
Nei giorni scorsi, presso le Commissioni Agricoltura e Attività produttive della Camera dei Deputati, si è svolta l’audizione sullo schema di decreto legislativo sulla disciplina in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili, nella quale è intervenuta Roberta Papili, responsabile Clima ed Energia di Confagricoltura.
Confagricoltura sostiene da sempre che la crescita delle agroenergie rappresenti lo strumento più efficace per traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese nei diversi settori di produzione ed un volano per la nostra economia (agricoltura, industria, servizi).
Le imprese agricole che hanno investito in questi anni nella produzione di agroenergie, partendo dalla valorizzazione delle risorse aziendali, hanno inoltre evidenziato migliori performance nella produzione primaria.
Rispetto allo schema di decreto in discussione, pur apprezzando lo sforzo del Governo, Confagricoltura esprime preoccupazione per il mancato riordino delle norme in vigore a livello nazionale e la poca chiarezza sulla disciplina della produzione fotovoltaica in ambito agricolo, sia per quanto riguarda la tipologia di impianti (a terra, agrivoltaici e agrivoltaici con continuità dell’attività agricola), sia per la mancanza di adeguate specifiche in ordine alle superfici interessate in ambito agricolo (fabbricati rurali/serre/ecc.), anche con riferimento alle aree idonee (art. 20 DLGS 199/2021). Anche il sostegno verso la transizione energetica e la decarbonizzazione dei sistemi di produzione appare timida. Lo schema di decreto, in coerenza con la delega, deve porre in essere nuovi strumenti per favorire nel breve una maggiore produzione da FER abbinata ai sistemi di produzione primaria (PMI agricole, ecc.), andando quindi a prevedere forti semplificazioni per quelle iniziative finalizzate a soddisfare il fabbisogno energetico aziendale (autoconsumo) o quei sistemi di produzione di energia (es. biomasse, biogas, biometano) che favoriscono la mitigazione delle emissioni GHG del sistema di produzione primaria e una leva per l’economia circolare, nonché per le iniziative che prevedono un ruolo attivo dell’agricoltore nel settore energetico (agricoltore produttore di energia).
Per Confagricoltura, l’Italia deve affrontare la sfida dell’integrazione e il raggiungimento degli obiettivi, ma ancor di più quella climatica, con un tessuto produttivo che sia sempre più competitivo sui mercati.