20/10/2019
La Commissione europea e il governo britannico hanno trovato ieri un nuovo atteso accordo sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea fissata per il 31 ottobre.
Il compromesso, risultato di un ammorbidimento delle rispettive posizioni, adesso dovrà essere approvato dal Parlamento britannico, dove l’approvazione non è del tutto semplice e scontata.
Il negoziato di questi ultimi giorni si è concentrato sulle modalità in grado di evitare il ritorno di una frontiera fisica tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda; salvaguardo allo stesso tempo il mercato unico europeo. Dopo il formale recesso inizierà un periodo transitorio, che scadrà alla fine del 2020, durante il quale il Regno Unito continuerà a partecipare al mercato unico europeo e all’unione doganale. Non ci saranno, quindi, turbative negli scambi commerciali.
Un aspetto di particolare importanza per l’Italia è che saranno riconosciute e tutelate sul mercato britannico tutte le indicazioni geografiche e di qualità dei prodotti agricoli assegnate dalla Ue.
Inoltre, il Regno Unito continuerà a contribuire al bilancio Ue per il 2020. Con un recesso senza regole invece la capacità di spesa dell’Unione si sarebbe ridotta di 12 miliardi di euro; mettendo così a rischio la piena e puntale esecuzione delle politiche comuni e delle diverse iniziative negli Stati membri. Un risultato decisamente positivo per l’agricoltura italiana ed europea.