13/08/2021
“Non una delle aziende agricole aderenti a Confagricoltura Rovigo ha violato le norme contrattuali per l’assunzione degli operai”: lo evidenzia con soddisfazione il direttore dell’associazione degli imprenditori agricoli polesani, Massimo Chiarelli, commentando l’esito delle recenti verifiche svolte dall’Ispettorato del Lavoro nell’ambito del progetto “Alt caporalato”.
“In questi anni – spiega – abbiamo lavorato per far sì che le aziende associate operino in correttezza e trasparenza, garantendo i diritti dei lavoratori assunti e il rispetto delle norme di sicurezza. Ritengo che le situazioni anomale debbano essere ricercate soprattutto nell’ambito delle strutture aziendali fornitrici di manodopera una volta solo cooperative ora, più spesso, in forma di società a responsabilità limitata”.
Il direttore osserva che si tratta di realtà che operano saltuariamente sul nostro territorio, e che a volte gestiscono la manodopera in modalità non trasparenti e con lavoratori non sempre regolarmente assunti.
“Con le altre organizzazioni datoriali e i sindacati in occasione dell’ultimo rinnovo del contratto provinciale degli operai agricoli e florovivaisti – continua Chiarelli - abbiamo ritenuto necessario verificare quanto avviene sul territorio relativamente alla gestione diretta o delegata della manodopera in agricoltura, e a tale scopo abbiamo delegato l’Osservatorio provinciale a compiere attività di monitoraggio costante”.
Nel ribadire che Confagricoltura è sempre attenta a promuovere verso le aziende associate la tutela dei lavoratori sia in termini contrattuali che di sicurezza sui luoghi di lavoro, contestualmente alla garanzia di un prodotto sano e genuino, Chiarelli aggiunge che: “Bisogna evidenziare che i prezzi dei prodotti agricoli al consumatore purtroppo non tengono conto di tutto questo. Si trovano sullo scaffale prodotti ortofrutticoli provenienti da Paesi nei quali non esiste tutela del lavoratore e norme sui residui fitofarmaci restrittive come quelle europee”.
Il direttore di Confagricoltura Rovigo conclude pertanto con un consiglio: “Il consumatore dovrebbe leggere con attenzione le etichette esposte per legge per informarsi e, prima di scegliere il prodotto, essere consapevole che il prodotto italiano è il più garantista: sia per il consumatore, sia per i lavoratori che intervengono nelle fasi di produzione e raccolta”.