25/10/2024

L'agricoltura conservativa offre una delle maggiori opportunità per aiutare l'Europa ad affrontare il problema della salute umana e del clima, oltre al benessere finanziario ad assicurare agli imprenditori agricoli un reddito adeguato degli agricoltori.

EIT Food (Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia) ha creato una serie di attività per gli agricoltori, le aziende agroalimentari e i consumatori, al fine di diffondere le pratiche agricole rigenerative in Europa e creare così comunità. Per illustrare in dettaglio gli aspetti principali di queste tecniche di coltivazione, si è svolto mercoledì 16 ottobre 2024 il convegno “Verso la transizione agricola, partendo dall’agricoltura conservativa”, presso il campo agricolo sperimentale l’Azienda Agraria Sperimentale "Lucio Toniolo" dell'Università di Padova, situata a Legnaro, in provincia di Padova.

La giornata è stata organizzata dal Consorzio Farm of Francesco ed European Carbon Farmers con la collaborazione del Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali e Ambiente della Università di Padova e di Confagricoltura Veneto.

Questa tecnica conservativa, nata durante la grande desertificazione che colpì i suoli degli Stati Uniti nel 1930, si è rapidamente diffusa in tutte le aree di semina di Paesi come Brasile, Canada, Argentina, Australia e altri. Il sistema di produzione si basa su tre pilastri: minimo disturbo del suolo (semina diretta), copertura permanente del suolo e rotazione delle colture.

Il convegno ha visto la partecipazione di oltre 40 tecnici ed esperti provenienti da diverse regioni (Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio, Friuli Venezia-Giulia). Tra i relatori, la dottoressa Anna Trettenero, presidente di Confagricoltura Vicenza, ha raccontato la sua esperienza di agricoltura conservativa pioniera in Italia, partita da: “Voglia di cambiare, curiosità, convinzione; amore per la terra, una rete di agricoltori con cui confrontarsi, e…una buona seminatrice”.

Martina Dal Grande, Viticoltrice di Conegliano, attuale presidente di Confagricoltura Giovani (ANGA) di Treviso, che con la sua storia ha dimostrato come i giovani di oggi siano disposti a conoscere, lavorare e mettersi in gioco con tecniche di produzione sostenibili che rispettino l’ambiente e contrastino il cambiamento climatico.

Il professor Antonio Berti ha fornito una panoramica globale sul significato di questa pratica, sulla sua espansione e, insieme alla dottoressa Maria Florencia Ribero, ha mostrato i dati di una ricerca condotta nel campo sperimentale dell'UNIPD che e ha dimostrato come in 5 anni di transizione dall'agricoltura convenzionale a quella conservativa, i suoli abbiano avuto un miglioramento nutrizionale, con notevoli aumenti di sostanza organica, di azoto e un miglioramento della struttura con conseguente maggior ritenzione dell'acqua e rese competitive.

Per concludere la giornata, Lorenzo Furlan di Veneto Agricoltura e Francesco Meneghetti di Confagricoltura Veneto hanno fatto il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future delle pratiche sostenibili a livello europeo e italiano.

Contestualmente è stato presentato il progetto europeo LILAS4SOILS, inquadrato nell'ambito di HORIZON EU, di cui Confagricoltura Veneto fa parte. Questo progetto si propone di affrontare le sfide ambientali attraverso l'applicazione di pratiche di Carbon Farming in 6 Paesi dell'Unione Europea (con centro nell’area mediterranea), attraverso Living Labs (5) per un totale di circa 85-100 demo-site, nell'arco di 5 anni. L'obiettivo è migliorare la salute del suolo e la sostenibilità agricola nell'UE.