22/04/2023
Tutela della natura e sviluppo sostenibile, educazione ambientale, partecipazione fattiva di imprese e cittadini ad iniziative che promuovano la conoscenza e la consapevolezza dell’importanza di preservare il pianeta da squilibri e abusi di un bene che non è inesauribile. E’ questa, per Confagricoltura, la mission della Giornata Mondiale della Terra, evento annuale che si celebra il 22 aprile per fare luce sulle questioni ecologiche più urgenti come la crisi climatica, il riscaldamento globale e il consumo di suolo. Il tema di quest’anno è “Invest in our Planet”. E gli agricoltori da sempre investono su questo bene vitale, sanno quale dono sia la Terra e quante responsabilità comporti la sua coltivazione o, al contrario, il suo abbandono per le generazioni future. Il loro impegno è produrre cibo sano per tutti preservando le risorse naturali.
I primi risultati del 7° Censimento generale dell'Agricoltura, diffusi nel 2022 da Istat, registrano in Italia una Sau (Superficie agricola utilizzata) di 12.535 mila ettari e una Sat (Superficie agricola totale) di 16.474 mila ettari. Una ricchezza da preservare, dato che in Italia il consumo di suolo è in preoccupante ascesa. A causa del consumo di suolo tra il 2012 e il 2020 si è perso, annualmente, un quantitativo di oltre 4 milioni di quintali di prodotti agricoli non più prodotti. Il Veneto, in particolare, risulta la seconda regione sia per suolo consumato (11,87%), sia per incremento (+682 ettari nel 2021, dati Istat). Considerando le aree agricole, dal 2021 al 2020 sono stati persi 37.530 ettari in Italia, di cui 2.909 in Veneto. Nella nostra regione (dati 2022 di Veneto Agricoltura) le imprese agricole sono 60.061, di cui 1.710 nel territorio bellunese. La Sau, Superficie agricola utilizzata, è di oltre 800 mila ettari.
“Gli agricoltori sono i principali custodi della terra, dato che svolgono un indispensabile ruolo nella salvaguardia del territorio e del paesaggio – sottolinea Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Veneto -. L’attività agricola crea e mantiene il paesaggio rurale, oltre ad habitat naturali di pregio. Si pensi al territorio veneto, dove il periodico sfalcio dei prati, il regolare taglio dei boschi e il pascolamento degli animali nelle malghe sono vitali per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche e le produzioni locali di qualità, oltre che per il turismo. Oltre a produrre cibo, l’agricoltura può disegnare il paesaggio, proteggere l’ambiente e contribuire alla sopravvivenza socio-economica delle aree rurali. Basti pensare al ruolo degli agriturismi veneti, che rivitalizzano luoghi, tradizioni e prodotti della regione, o alla bellezza dei vigneti e dei frutteti, o al lavoro degli allevatori in alta quota con la manutenzione dei boschi. Per proteggere la terra occorre perciò difendere il patrimonio agricolo, garante di una sicurezza alimentare e ambientale da contrapporre alla cementificazione eccessiva, al degrado e al rischio idrogeologico”.
Confagricoltura Veneto da tempo è impegnata sul fronte della sostenibilità: basti pensare al progetto di certificazione di cui è capofila, con il marchio di Gestione forestale sostenibile Pefc assegnato a enti e privati che garantiscono la gestione delle foreste mantenendone la biodiversità e la capacità di rinnovamento. La pianificazione dei boschi e la loro gestione sostenibile sono fondamentali per la sopravvivenza del pianeta, dato che assorbono il carbonio e rilasciano l’ossigeno nell’atmosfera, riducendo i gas a effetto serra responsabili del riscaldamento climatico. L’agricoltura, dunque, fa della sostenibilità il suo più grande investimento: attraverso l'economia circolare ricicla di più per produrre meno scarti inutili, riduce il consumo di acqua attraverso i sistemi di irrigazione a goccia per conservare questa risorsa in futuro, preserva la biodiversità avendo cura dei suoli e del paesaggio, custodendo i boschi e le foreste.
“L’innovazione digitale e quella genetica, rappresentata dalle Tea, Tecniche di evoluzione assistita, sono il supporto concreto per rendere i sistemi produttivi sempre più sostenibili – ricorda il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti –. Sono un valido aiuto nella lotta ai mutamenti climatici e consentono di ridurre il consumo di acqua, di produrre di più, e meglio, per una popolazione in continua crescita. Occorre perciò investire di più in ricerca e innovazione: solo così sarà possibile un sistema economico globale equo e sostenibile”.
Sono infatti - sottolinea Confagricoltura - oltre 700 mila le imprese agricole attive sul territorio nazionale a garantire, con il loro lavoro quotidiano, la tutela del patrimonio boschivo e delle biodiversità colturali attraverso pratiche benefiche per l’ambiente e modelli di produzione sempre più evoluti. Lo dimostra il report di AGRIcoltura100, il progetto che Confagricoltura e Reale Mutua portano avanti da anni per la misurazione del livello di sostenibilità del settore primario. Attraverso parametri specifici di valutazione e i risultati ottenuti, il report testimonia come sostenibilità ambientale e sociale siano centrali per più della metà delle oltre 2.800 imprese coinvolte nell’indagine.