03/11/2023
Continua ad aumentare in Italia il consumo di suolo (e la conseguente trasformazione del territorio agricolo e naturale in aree artificiali) che nel 2022 è avanzato di altri 77 chilometri quadrati, pari al 10% in più rispetto all'anno precedente. Questo è quanto emerge dal Rapporto annuale, edizione 2023, a cura del Servizio nazionale per l'ambiente (Snpa-Ispra) sul "Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Secondo i dati pubblicati il 25 ottobre, la perdita di suolo e dei relativi servizi ecosistemici, tra cui la capacità del terreno di assorbire l'acqua, incide sull'esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: sono infatti 900 gli ettari di suolo reso impermeabile in aree a rischio alluvioni. Nel rapporto Snpa sono indicate quali cause principali del consumo di suolo la logistica e la grande distribuzione organizzata con un picco di crescita superiore ai 506 ettari, con la percentuale maggiore nel nord-est (5,8% del totale del consumo di suolo dell'area).
I cambiamenti dell’ultimo anno si concentrano in alcune aree della Pianura Padana che comprendono la Lombardia e il Veneto e lungo la via Emilia e la costa adriatica.
Rilevante anche la realizzazione di grandi infrastrutture che rappresentano 5,4% del consumo totale, mentre gli edifici realizzati negli ultimi 12 mesi su suoli che nel 2021 erano agricoli o naturali sfiorano i 1.000 ettari. Relativamente all'installazioni di impianti fotovoltaici a terra lo Studio rileva un'occupazione di suolo di quasi 500ettari di terreno, 243 dei quali rientrano nella classificazione europea di consumo di suolo. L'incremento di consumo di suolo e la relativa scomparsa di zone verdi rallenta il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Scarica il rapporto Ispra 2023 sul consumo di suolo: Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2023 | SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente (snpambiente.it)