03/11/2023
La settimana appena trascorsa si è rivelata essere cruciale per il nostro Paese nei consessi europei, con giochi di luci e ombre, per il settore agricolo e agroalimentare italiano. In prima battuta, preme ricordare il voto espresso dalla Commissione Ambiente del Parlamento europeo del 24 ottobre, con cui il divieto di utilizzo degli imballaggi monouso per il packaging dei prodotti agroalimentari – in un Paese punta di diamante del riciclo a livello internazionale – è stato confermato. Le timide aperture che hanno portato il parametro degli imballaggi rientranti nel divieto sotto a un 1kg rispetto ai 1,5 kg e che vincolano la stesura dell’elenco dettagliato degli imballaggi interessati, al parere dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, non risolvono le problematiche che Confagricoltura ha più volte evidenziato sia a livello europeo che nazionale, con il rischio concreto di danneggiare intere filiere strategiche. In occasione del trilogo che dovrà svolgersi per la decisione finale ci sarà dunque un’ulteriore possibilità di riproporre le nostre posizioni in merito.
Notizie positive giungono sul fianco della revisione delle denominazioni d’origine. Il 24 ottobre, infatti, i negoziatori delle istituzioni europee hanno raggiunto l’accordo sul nuovo testo unico europeo sulle produzioni Dop e Igp che entrerà in vigore entro i primi mesi del 2024. In questo modo, i produttori agricoli vedranno salvaguardate le proprie denominazioni d’origine senza che altri Stati membri possano sfruttare il successo dei prodotti made in Italy con nomi rievocativi di eccellenze nostrane, come dimostrato dall’emblematico caso del “Prosek” croato. Preme tuttavia evidenziare che, non avendo effetti retroattivi, il regolamento europeo non avrà effetto sui casi al momento pendenti, sebbene la scelta politica della Commissione europea in merito a tali casi verrà sicuramente influenzata da questa nuova posizione legislativa.
Inoltre, la Commissione europea ha confermato, nel programma di lavoro che sarà pubblicato nel 2024, anche i settori del vino, dei salumi e delle carni rosse nei 176 milioni previsti dai Fondi di promozione orizzontale, nonostante i primi tentativi di esclusione mediante l’inserimento di un sotto criterio valutativo per allineare la politica di promozione agli obiettivi della lotta europea contro il cancro. L’esclusione del sotto criterio valutativo prima della votazione ufficiale in Comitato Ocm è stato frutto dell’azione di lobby in congiunto di Confagricoltura, del Copa Cogeca e delle altre associazioni di categoria verso gli Stati membri.