09/05/2021

Con riferimento alla riforma della PAC, Confagricoltura ha chiesto al MIPAAF di sostenere in seno alla discussione in Consiglio sui piani strategici, l’innalzamento del limite del tetraidrocannabinolo (THC) in campo, dall’attuale 0.2% allo 0.3%, ai fini della eleggibilità delle superfici a canapa, agli aiuti unionali (art. 4), proposto dal Parlamento UE. L’innalzamento del limite di THC consentirebbe di operare quel miglioramento genetico oggi cruciale per lo sviluppo di tutte le filiere della canapa industriale e per traguardare quei mercati della bioeconomia oggi più promettenti. In particolare, per il nostro Paese, il limite di THC a 0.3% (valore in vigore fino al 1999) consentirebbe ai produttori non solo di poter accedere ad un numero più ampio di varietà (a fronte delle sessanta oggi coltivate in UE, si ipotizzano circa 500 nuove varietà), ma soprattutto più rispondenti alle caratteristiche agro-climatiche del nostro Paese. Oggi uno dei limiti principali delle filiere della canapa è infatti rappresentato dalla scarsa disponibilità di sementi certificate di buona qualità, che sono quasi tutte di proprietà francese. Non a caso, proprio alcune associazioni francesi di produttori di sementi stanno cercando di mantenere la soglia di THC a 0.2%.