17/04/2021

Il mercato della soia è caratterizzato da incertezza e volatilità. C’è la variabilità climatica che necessita di risposte agronomiche, ma c’è anche la variabilità dei prezzi che richiede risposte analitiche, definizione di strategie di acquisto, di vendita o di risk management (che consente di considerare il potenziale impatto delle diverse tipologie di rischio su processi e prodotti aziendali). Lo si è sottolineato nel webinar sul mercato della soia promosso da Anga-Giovani di Confagricoltura, in collaborazione con Confagricoltura ed Areté.

Il responsabile nazionale Proteoleaginose di Anga Francesco Cavazza ha parlato di agricoltura di precisione che non è solo agronomica ma va accompagnata dall’analisi dei big data su aspetti produttivi, di mercato e degli asset finanziari. “Solo un’attenta analisi dei fondamentali di mercato e del contesto macroeconomico – ha osservato – consentirà una gestione ottimale del rischio per la massimizzazione dell’efficienza economica della coltura. Bisogna giocare su due fronti: prezzi e policy”.

Gli scenari dello scacchiere mondiale sono stati tratteggiati da Annachiara Saguatti e Filippo Roda di Areté che hanno delineato come i prezzi del seme di soia, dalla seconda metà del 2020, siano entrati in un trend rialzista, con quotazioni nazionali e internazionali che hanno registrato aumenti superiori al 70%. A pesare è stata soprattutto la ripartenza della domanda cinese di soia USA. Tra settembre 2020 e aprile 2021, l’export di soia USA verso la Cina è stato superiore del 187% rispetto allo stesso periodo della scorsa campagna. Gli stock USA ne sono usciti particolarmente ridimensionati, con il dipartimento dell’Agricoltura americano che stima stock ai minimi dal 2013. Determinanti per l’evoluzione dei prezzi, nella restante parte del 2021, saranno l’arrivo sul mercato delle nuove produzioni sud americane e, da settembre, il nuovo raccolto USA. Su entrambi i fronti permane però grande incertezza.

La presidente della Federazione nazionale delle Proteoleaginose Deborah Piovan ha ricordato come Cina ed USA stiano investendo sul miglioramento genetico – selezionando le varietà colturali più produttive e più resistenti – e sull’intelligenza artificiale (per raccogliere dati in campo sulle piante e combinarli con i fattori ambientali relativi alla salute del suolo ed al clima) massimizzando così la produzione. “Confagricoltura – ha detto – chiede a livello europeo una strategia condivisa per migliorare l’autoapprovvigionamento e per promuovere, con diversi strumenti, la crescita”.

Ad avviso di Confagricoltura va attivato a livello europeo un piano concreto ed efficace di aiuto a lungo termine agli investimenti, all’innovazione ed alla ricerca su tutta la catena del valore; occorre focalizzare la ricerca sull’effettivo miglioramento delle rese e sulla tolleranza alle malattie.

È possibile rivedere l’incontro e i materiali messi a disposizione direttamente online.

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