19/04/2019
Continua a livello europeo la discussione e la messa a punto di orientamenti sul futuro della Pac.
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi a Lussemburgo il 15 e 16 aprile, ha discusso di parecchi temi importanti, tra cui, in primis la proposta di riforma della PAC. Tema centrale è stata la componente verde della PAC, vale a dire la proposta di nuova condizionalità rafforzata e degli eco-schemi. Le future norme della condizionalità, infatti, dovrebbero comprenderà anche il greening, mentre gli eco-schemi riprendono, in sostanza, i principi delle misure agroambientali attualmente finanziate con il PSR, e, secondo la proposta del commissario all'agricoltura Hogan, saranno obbligatorie per gli Stati membri, ma non per gli agricoltori.
In generale, tutti i ministri hanno sottolineato l’importanza della componente ambientale della PAC, convinti che anche l’agricoltura debba contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatico-ambientali della COP 21 di Parigi, ma con alcune cautele. Molti ministri, tra cui il ministro Centinaio, hanno infatti sottolineato che servono maggiori risorse per compensare i maggiori impegni chiesti agli agricoltori, concetto ripreso dal ministro spagnolo che ha chiesto anche nuove risorse per investimenti in tecnologie a favore dell’ambiente. La maggior parte delle delegazioni, inoltre, si è espressa a favore dell’utilizzo del 30% delle risorse del FEASR per le misure ambientali, percentuale equivalente a quella attualemente destinata all'aiuto per il greening.
Le discussioni hanno anche riguardato la possibile esenzione dei piccoli agricoltori dall’ applicazione della condizionalità rafforzata. Infine molti ministri si sono dichiarati a favore dell’esclusione dei premi degli eco-schemi dalla base di calcolo del capping, il taglio degli aiuti oltre un certo importo.