14/01/2022
"Una situazione critica che, con tutta probabilità, avrebbe potuto essere evitata con l’azione di contrasto sollecitata da tempo a tutti i livelli nei confronti della proliferazione dei cinghiali”. È quanto ha pensa Confagricoltura sulla situazione a seguito dei casi accertati di peste suina scoperti in Piemonte e in Liguria e delle prime decisioni varate a livello europeo.
Ora è necessario agire con la massima tempestività ed efficacia nel campo della sorveglianza e delle misure di biosicurezza per la protezione degli allevamenti. Dobbiamo in ogni modo contrastare il fenomeno e limitare al massimo i danni, considerato che sono già arrivate le prime sospensioni delle importazioni dall’Italia di carni suine e prodotti derivati. Le sospensioni sono già state disposte dalle competenti autorità di Cina, Giappone, Taiwan e Kuwait. Restrizioni sono state disposte anche dalla Svizzera. Lo scorso anno le esportazioni del settore suinicolo sono ammontate a circa 1,5 miliardi di euro, di cui 500 milioni destinate ai mercati extra Ue.
In questa fase è anche fondamentale il rigore delle informazioni ai consumatori, evitando altresì qualsiasi speculazione commerciale.
Nei prossimi giorni la Federazione Nazionale di Prodotto del settore suinicolo si riunirà per valutare le richieste da presentare al governo e in ambito europeo per la salvaguardia delle imprese.