17/01/2021
Confagricoltura lancia un allarme contro il taglio delle risorse destinate al green deal agricolo nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Recovery Plan, chiamato a definire l'utilizzo dei fondi del Recovery Fund europeo e approvato dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi. Tutto questo dopo che la Ministra Teresa Bellanova ha annunciato le sue dimissioni da Ministro dell’Agricoltura facendo si che il settore sia costretto nuovamente ad un cambio di governo dopo aver già visto cambiare 20 ministri negli ultimi 30 anni.
“La pandemia ha riportato in evidenza il valore strategico della sovranità alimentare. Ma, per accrescere la produzione agricola interna, ferma al 75% del fabbisogno nazionale, occorre un programma di investimenti ben più ampio di quello previsto allo stato degli atti” ha affermato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. “Nel complesso – afferma Giansanti – la dotazione finanziaria prevista per l'agricoltura reale, al capitolo 2.1, ammonta a 1,8 miliardi: appena lo 0,3% rispetto alla dimensione economica del contributo dato dalla filiera agroalimentare al Pil, 540 miliardi di euro. Va inoltre ricordato che a fronte delle risorse destinate al Next Generation Eu, si registra una riduzione dei fondi destinati alla futura Politica agricola comune, che comporterà un taglio del 10% degli interventi a favore delle imprese agricole italiane”.
Per far avanzare la produzione interna e la sostenibilità ambientale, occorre puntare sugli investimenti delle imprese del settore, al fine di generare una modernizzazione diffusa che consentirà alle imprese stesse di essere più competitive sui mercati internazionali. Un ruolo centrale va dato alla ricerca scientifica per il contributo che è in grado di assicurare per una valida transizione ecologica.
Nello schema riportato in allegato (pubblicato su IlSole24Ore) è riportata la spartizione dei 200 miliardi di fondi europei nel Recovery Plan approvato dal Consiglio dei Ministri.