01/04/2022
Nel Delta del Po una app consentirà di monitorare in tempo le principali malattie fungine del grano tenero, consentendo di poter eseguire trattamenti fitosanitari mirati e ridotti. Il tutto grazie a una rete di sei stazioni agrometeorologiche, già collocate nei punti strategici del territorio, che forniranno dati meteo costantemente aggiornati su temperature e umidità dell’aria, pluviometro e bagnatura fogliare.
E’l’obiettivo raggiunto dal progetto Smart-Pest 4.0, mirato alla razionalizzazione dei fitofarmaci nella coltivazione del frumento e alla prevenzione di inquinamenti puntiformi sui terreni e nelle acque superficiali. A presentare il bilancio Confagricoltura Rovigo, che ha promosso il progetto con il cofinanziamento del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, in collaborazione con Horta, piattaforma che si occupa di ricerca e innovazione, Polaris (azienda polesana rifiuti speciali) e la cooperativa Terre del Delta, che conta circa 500 aziende tra associate e clienti nel campo dei seminativi e delle leguminose.
Dopo due anni di sperimentazione è stato messo a punto un modello integrato che consentirà agli agricoltori di ottimizzare i trattamenti sulle colture cerealicole in ragione di una serie di variabilità meteo-climatiche, registrate dalle centraline, e di ridurre inoltre i residui dei trattamenti presenti negli atomizzatori con dei protocolli efficaci, sicuri e in linea con gli obiettivi ambientali previsti dal Pan, il piano per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. A trasmettere i dati agli agricoltori sarà un DSS (sistema di supporto alle decisioni) semplificato, in pratica una app, che fornirà informazioni preziose per la gestione della coltura e dei trattamenti di difesa. Potrà anticipare, ad esempio, l’insorgenza di sintomi di ruggine gialla, ruggine bruna, septoriosi, oidio e fusariosi della spiga, e fornire indicazioni sul rischio di insorgenza della micotossina deossinivalenolo.
“Il progetto è stato approvato dalla Regione Veneto – ha spiegato Massimo Chiarelli, direttore di Confagricoltura Rovigo – e siamo fieri del risultato, perché è un modello che porterà a ridurre i fitofarmaci in un territorio delicato come il Delta del Po e potrà, inoltre, essere replicato in altre parti d’Italia. Le sei capannine meteo serviranno tutto il territorio e la app grano.net verrà messa a disposizione degli agricoltori gratuitamente per un anno. Importante anche il lavoro che abbiamo fatto sulla gestione delle acque di lavaggio degli atomizzatori per la prevenzione di inquinamenti puntiformi, con valutazioni economiche e ragionamenti su percorsi collettivi che possono rendere sostenibili i costi”.
Le aziende che hanno ospitato le stazioni della rete meteo sono Uccellatori, Ca’ Pisani e Ca’ Tiepolo, che conducono una superficie agricola prevalentemente cerealicola di 1.300 ettari tra Corbola, Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle, e le aziende Pennisi, Beltrame e Raniero socie della cooperativa Terre del Delta.
“E’ solo l’inizio di un percorso che ci vede sempre dalla parte della ricerca e della sperimentazione, perché solo così possiamo raccogliere dati e indirizzi al di là di posizioni ideologiche – ha detto Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo -. I nostri associati sono i primi a voler ridurre i prodotti chimici, avvalendosi di strumenti innovativi, e ringraziamo tutte le aziende che hanno reso possibile questo progetto. Vogliamo sfatare la credenza che gli agricoltori siano degli inquinatori, dimostrando la nostra attenzione per il territorio e l’ambiente. Prossimamente inizieremo la sperimentazione su altre colture”.
Gli ha fatto eco Ercole Zanellati, presidente della cooperativa Terre del Delta: “Siamo la coop agricola più grande del territorio e abbiamo a cuore quello che è un habitat unico, con un’enorme ricchezza ambientale. Divulgheremo questo progetto a tutte le aziende, affinché possano avvalersi dei migliori strumenti per la prevenzione delle malattie e la riduzione dei trattamenti”.
Matteo Ruggeri, coordinatore della filiera cereali di Horta, ha chiarito come con la app, dal cellulare, si possa accedere velocemente e facilmente a tutti i dati, con risultati tangibili. “Abbiamo constatato che, con le primavere asciutte e secche degli scorsi anni, è bastato un solo trattamento in fase di fioritura e spigatura. E probabilmente sarà così anche quest’anno”.
Per quanto riguarda il lavaggio degli atomizzatori per la riduzione dell’inquinamento puntiforme, l’agronomo Gianluca Carraro ha illustrato i dati molto positivi sulle tecniche messe in campo sia per gestire le “soluzioni sporche”, sia per minimizzare gli sprechi di acqua. Dati confermati da Marco Leone, responsabile tecnico d’impianto stoccaggio rifiuti speciali di Polaris, secondo il quale bisogna andare nella direzione di recuperare materie prime e risorse idriche, riutilizzando come in questo caso l’acqua per successivi lavaggi degli atomizzatori”. Andrea Bimbatti, presidente dell’azienda, ha rimarcato che “verranno offerti costi calmierati alle aziende agricole per lo smaltimento dei reflui”.