10/11/2019
Nuovo allarme per le sostanze che inquinano. La commissione Ambiente e salute ha richiesto all'Arpav una relazione. «Ciò che interessa principalmente - spiega il direttore Nicola Dell'Acqua - è la presenza ambientale di sostanze chimiche persistenti, tra cui i Pfas, e affrontare le difficoltà di tipo analitico e di messa a punto di sistemi e metodi di trattamento. La Regione ha disposto una serie approfondimenti tecnici, che saranno condotti da Arpav, per monitorare la presenza di diversi microinquinanti, in particolare fitofarmaci e sostanze organiche persistenti, tra i quali: nuove sostanze perfluorurate (oltre a c6O4 e GenX), in particolare il nuovo Adona (sostituto del PFOA); diversi fitofarmaci (Cipermetrina, Chinossixifen, Aclonifen, Bifenox, e Eptacloro, Etofumesate, Flufenacet, Penconazolo, ecc.); glifosato; la DACT un metabolita degli erbicidi triazinici; residui di prodotti ritardanti di fiamma (Polibromo difenileteri o Difenileteri bromurati, meglio noti come PbdE). "Tra gli approfondimenti richiesti, per esempio, vi è uno studio preliminare relativo ai Pbde. - prosegue Dell'Acqua - Si tratta di sostanze sottoposte da tempo a restrizione d'uso, la maggior parte delle quali vietate, ma ancora ampiamente diffuse in tutta Europa. Noi riteniamo che ne vada studiata la diffusione nell'ambiente, anche se i dati preliminari sono in linea con quelli europei e mondiali. Il monitoraggio di questi composti rientra, tra l'altro, nell'ambito della direttiva comunitaria per definire gli standard di qualità ambientale nelle acque».