16/12/2022
La Nuova Sabatini diventa green, con l’estensione agli investimenti per la transizione ecologica e e una maggiorazione del contributo del 30%. La domanda per ottenere i contributi spettanti con la Nuova Sabatini si può presentare dal 1 gennaio 2023. Le istruzioni per la presentazione dell’istanza sono contenute nella circolare del 6 dicembre 2022 del Ministero delle Imprese e del Made In Italy (ex Mise) (vedi allegato).
La Nuova Sabatini è un’agevolazione dedicata alle pmi per l’acquisto (o il leasing) di beni strumentali, quindi macchinari nuovi, impianti e attrezzature.
Possono presentare domanda per la Nuova Sabatini green le micro, piccole e medie imprese iscritte nel Registro imprese, che hanno sede legale o unità locale in Italia.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione delle imprese dei settori Finanza e Assicurazioni. Le imprese devono essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria.
L’agevolazione è concessa alla Pmi nella forma di un contributo in conto impianti il cui ammontare è determinato in misura pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di 5 anni e di importo uguale all’investimento ad un tasso d’interesse annuo pari a:
- 2,75% per gli investimenti in beni strumentali;
- 3,575% per gli investimenti 4.0 e gli investimenti green.
La domanda va trasmessa direttamente ai soggetti finanziatori convenzionati (tra quelli in elenco), esclusivamente via pec. Si tratta di banche e intermediari finanziari, aderenti all’Addendum alla convenzione tra Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Associazione Bancaria Italiana e Cassa depositi e prestiti. La Nuova Sabatini green è dedicata agli investimenti a basso impatto ambientale e nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.
Per ricevere il contributo maggiorato è necessario il possesso di:
- una certificazione ambientale di processo o di prodotto idonea sui beni oggetto dell’investimento;
- un’autodichiarazione ambientale rilasciata da produttori, importatori o distributori dei beni.
Per maggiori informazioni è possibile scaricare la circolare e gli allegati accedendo al sito del Mise: