03/11/2023
Il 27 ottobre 2023 è stato sottoscritto con i sindacati dei lavoratori agricoli un accordo per il recupero del differenziale inflattivo 2022-2023. Ciò era previsto nel verbale di accordo di rinnovo del CCNL operai agricoli e florovivaisti del 23 maggio 2022 “in considerazione delle incertezze derivanti dall’andamento dell’inflazione e dei relativi indicatori di riferimento.”
I sindacati dei lavoratori avevano riposto grandi aspettative all’avvio confronto avviato qualche settimana fa, anche per la necessità di dimostrare – in questo particolare momento storico, ove aleggia anche lo spettro del salario minimo – di essere in grado di far recuperare ai dipendenti il potere d’acquisto perso a causa dell’inflazione galoppante degli ultimi due anni. I sindacati hanno inoltre chiesto, in analogia con quanto previsto per gli impiegati agricoli, l’iscrizione contrattuale obbligatoria degli operai agricoli a tempo indeterminato ad Agrifondo.
Da parte di Confagricoltura è stata manifestata l’assoluta indisponibilità a riaprire il CCNL chiuso lo scorso 23 maggio 2022 riconoscendo ulteriori aumenti retributivi, nonché la contrarietà all’ipotesi dell’iscrizione “coatta” di tutti gli operai agricoli a tempo indeterminato ad Agrifondo, con oneri esclusivamente a carico delle imprese.
A seguito della trattativa l’accordo è stato concluso sono con l’intervento sui minimi salariali di area – attraverso l’anticipo della loro decorrenza al 1° gennaio 2024 e un incremento del 5% a decorrere dal 1° gennaio 2025 - che avrà un effetto contenuto sulle imprese e sarà probabilmente riassorbito in occasione dei prossimi rinnovi contrattuali. Nelle provincie del Veneto tale adeguamento potrebbe incidere sulle paghe per la raccolta.