20/12/2024

Due recenti sentenze del tribunale di Ancona confermano la legittimità degli appalti con elevata intensità di lavoro nel settore agricolo. Al centro del giudizio c’era la possibilità di affidare a terzi, attraverso contratti di appalto, lavori che richiedono un’attività intensiva di manodopera, come la potatura, la legatura, la stralciatura, o la vendemmia.

Le sentenze in questione affermano in modo chiaro che questi appalti sono legittimi, anche in assenza di macchinari complessi (come trattori o vendemmiatrici) in quanto per l’esecuzione del servizio è sufficiente l’uso di piccoli attrezzi. L’esternalizzazione di determinate attività in agricoltura, se correttamente gestita, rappresenta un’opportunità per le aziende che necessitano di manodopera specializzata per far fronte a determinate lavorazioni.

I giudici di Ancona hanno sottolineato come la genuinità di un contratto d’appalto non dipenda dalla complessità degli strumenti utilizzati, ma dalla presenza di un vero e proprio rischio d’impresa a carico dell’appaltatore. Quest’ultimo, infatti, deve valutare i costi, organizzare il lavoro e assumersi la responsabilità del risultato finale.

Le due sentenze del Tribunale di Ancona confermano principi consolidati in giurisprudenza a cui il servizio di assistenza di Confagricoltura si attiene nella predisposizione dei contratti di appalto e nella consulenza in materia. Naturalmente, affinché l’appalto sia considerato genuino, è necessario che anche nella pratica vengano rispettate le condizioni contrattuali e le norme di legge sugli appalti.