01/03/2024
Lo scorso 26 febbraio il Consiglio dei Ministri ha stato approvato il decreto-legge Pnrr, che introduce il nuovo "Piano Transizione 5.0", su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il programma mira a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese attraverso un innovativo schema di crediti d'imposta.
Il Piano prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025 a favore della transizione digitale e green delle imprese italiane.
La bozza del Decreto prevede, in particolare, il riconoscimento di un credito d’imposta per gli investimenti in beni materiali e immateriali effettuati nel biennio 2024 - 2025, con tetto di spesa fissato a 50 milioni di euro.
All’agevolazione potranno accedere le imprese di qualsiasi dimensione, forma giuridica, attività economica o localizzazione geografica. Dovrebbero quindi essere comprese anche le aziende agricole. La condizione è che sia presentato un progetto di innovazione finalizzato a ridurre i consumi energetici di almeno il 3% (oppure, in alternativa, i processi interessati dall’investimento almeno del 5%) mediante investimenti in beni strumentali materiali e immateriali di cui agli Allegati A e B, Legge n. 232/2016.
Sono agevolabili gli investimenti (acquisto o leasing) in beni strumentali materiali (macchine, impianti, robot) e immateriali (software) tecnologicamente avanzati e interconnessi 4.0 a condizione che siano utilizzati in progetti di innovazione che riducano i consumi energetici. Gli investimenti agevolabili potranno inoltre riguardare gli investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione e all’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili e le spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Il beneficio fiscale varia a seconda dell’entità dell’investimento e del risparmio energetico ottenuto. Per investimenti fino a 2,5 milioni di euro il credito d’imposta arriverà al 45% nella terza classe di efficienza energetica (risparmio di almeno il 10% per l’unità produttiva o del 15% per il processo) per scendere al 40% e al 35% per le classi inferiori.
Qualora il piano di investimento non consenta la riduzione dei consumi energetici, le imprese potranno comunque beneficiare del credito d’imposta con le stesse aliquote previste per il Bonus Investimenti Industria 4.0 (20%).
Il nuovo credito d’imposta dovrà essere utilizzato in compensazione nel Modello F24 entro il 31 dicembre 2025; l’eventuale eccedenza potrà essere utilizzata in compensazione in cinque rate annuali di pari importo. La fruizione del credito d’imposta presuppone il rilascio, da parte di un soggetto indipendente, di una certificazione relativa alla riduzione dei consumi di energia potenzialmente conseguibili, nonché di una certificazione ex post attestante l’effettiva realizzazione degli investimenti programmati.
Infine va detto che per l’attuazione della misura è necessario attendere l’approvazione di due decreti attuativi.