14/06/2024
L’articolo 1 (comma 2) del DL Agricoltura prevede un “sostegno” finanziario alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, che, nell’anno 2023, abbiano registrato, rispetto all’anno precedente (2022), una riduzione di almeno il 20 per cento del volume di affari e che non si trovino in una situazione di difficoltà finanziaria.
Più precisamente, le imprese, aventi esposizioni debitorie che, alla data di entrata in vigore del presente decreto legge, non siano classificate come “esposizioni creditizie deteriorate”, presentando una autocertificazione, che attesti la suddetta riduzione del volume di affari e facendo richiesta alla banche creditrici o ad altri intermediari finanziari, potranno avvalersi per dodici mesi della sospensione della parte capitale delle rate, con scadenza nell’anno 2024, di finanziamenti pluriennali.
Tale sospensione implica:
- il differimento della scadenza finale del finanziamento le cui rate sono state rinviate;
- l'impresa, sul finanziamento in moratoria, continuerà a rimborsare la quota interessi;
- la scadenza delle garanzie rilasciate sui predetti finanziamenti dal Fondo PMI o dall'ISMEA è automaticamente differita del medesimo periodo di sospensione o proroga.
La suddetta sospensione (cd. moratoria) non comporterà nuovi o maggiori oneri a carico del debitore o dello Stato. Inoltre, si applica nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dalla Comunicazione della Commissione Europea 2023/C 101/03 “Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuti di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”.
È indubbio che la misura, a sostegno dell'accesso al credito con l'obiettivo di offrire ossigeno e liquidità alle imprese, tutela un settore in difficoltà' a fronte dell'attuale congiuntura economica, e più specificatamente dell'elevato aumento dei tassi di interesse bancari e dei costi di produzione. Garantendo così la continuità aziendale.
Tuttavia, merita segnalare che la richiesta di moratoria, da parte delle imprese alle Banche e altri intermediari finanziari, potrebbe, in alcuni casi, peggiorare il merito creditizio aziendale, facendo classificare il rapporto, alla luce delle già vigenti direttive EBA - Autorità Bancaria Europea - come "forborne" (credito oggetto di concessione che nega un ulteriore credito per 24 mesi).
Pertanto, è importantissimo avviare un dialogo con la Banca o altre Ente verso i quali l'impresa decide di avanzare la richiesta di sospensione delle rate circa il suo piano piano finanziario.