19/04/2024

Il Decreto 23 febbraio 2024, pubblicato in G.U. n. 86 dello scorso 12 aprile, contiene misure tese a favorire il ricambio generazionale in agricoltura ed ampliare le aziende agricole esistenti condotte da giovani o donne.

Tali misure, gestite dall’ISMEA attraverso lo strumento cosiddetto “Più Impresa”, sono rivolte a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, ovvero da donne, con i seguenti requisiti:
-            subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; in caso di società la maggioranza delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
-            ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.

I progetti finanziabili:
-            si possono prevedere investimenti fino ad 1,5 milioni di euro;
-            l’intervento consiste in mutui agevolati, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni, comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al sessanta per cento della spesa ammissibile; nonché di contributi a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.

Tali progetti devono perseguire uno dei seguenti obiettivi:
-            miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola. mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione;
-            miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali;
-            realizzazione e miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione della agricoltura;
-            contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici;
-            contributo alla bioeconomia circolare sostenibile e promozione dello sviluppo sostenibile e di un’efficiente gestione delle risorse naturali (acqua, suolo, aria);
-            contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità.

I progetti non possono essere avviati prima della data di presentazione della domanda per la concessione delle agevolazioni.

La piena operatività della è subordinata alla adozione delle istruzioni applicative dell’ISMEA, che definisce i criteri, le modalità di presentazione delle domande.