11/10/2019
Nel prossimo futuro un robot sfalcerà l’erba nei vigneti, distribuirà i fitofarmaci necessari alle piante e sarà anche in grado di potare le vigne e di raccogliere l’uva. Si chiama Rovitis 4.0 ed è stato presentato nei giorni scorsi nell’azienda Terre Grosse a Zenson di Piave (Treviso) a una delegazione in arrivo dalla Polonia, composta da rappresentanti ministeriali, ricercatori, tecnici e agricoltori, interessati dai progetti innovativi che stanno lievitando nel campo dell’agricoltura.
Rovitis 4.0 è un progetto finanziato dal Programma di sviluppo rurale (Psr) del Veneto di cui sono partner Confagricoltura Veneto, il Centro per la ricerca in agricoltura Crea e il Centro per la ricerca in viticoltura ed enologia Cirve. Si tratta di un sistema altamente innovativo per il settore vitivinicolo del Veneto: una gestione robotizzata del vigneto, che si basa sul dialogo tra un mezzo robotico, la sensoristica e un software Dss (Sistema di supporto alle decisioni). Una macchina intelligente, dotata di sensori e presto anche di telecamere, grazie ai quali tutte le operazioni saranno completamente automatizzate. Al viticoltore sarà sufficiente impostare il programma di trattamenti, che poi il robot eseguirà in modalità autonoma. Oggi il macchinario viene già impiegato in alcune aziende, come quella di Zenson di Piave, nella distribuzione dei fitofarmaci in vigneto. Ma in futuro si prospettano altre applicazioni quali lo sfalcio dell’erba, la lavorazione sottofila, l’attività di potatura e la raccolta dell’uva.
“Stiamo guardando con molto interesse e disponibilità a collaborare a questi e altri progetti innovativi che consentono di svolgere attività diverse all’interno del vigneto”, sottolinea Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto. “Non si tratta di sostituire gli uomini con i robot, ma di trovare nelle nuove tecnologie un valido supporto per le aziende vitivinicole nel lavoro agricolo. L’obiettivo dell’agricoltura 4.0 è di andare a implementare dei modelli di robotizzazione, con macchinari senza operatore, che consentono di elaborare velocemente dei dati per capire lo stato di salute della vite, quali trattamenti fare, come usare meno principi attivi. Il fatto che non ci sia un operatore alla guida ci consente di operare con sicurezza anche dove le pendenze sono proibitive e con assoluta precisione. I robot, infatti, contengono all’interno tutta la mappatura dei vigneti, con la disposizione dei filari, e sono in grado di seguire il percorso indicato senza errori”.