10/06/2022
La Giunta Regionale ha approvato la proposta di un nuovo bando per sostenere gli investimenti in strutture per lo stoccaggio, il trattamento e la gestione dei residui agricoli e dei reflui aziendali compresi gli impianti volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. La nuova regolamentazione U.E. in materia di emissioni è sempre più severa per cui la Regione sollecita e sostiene l’adeguamento delle vasche per il contenimento dei reflui aziendali e la loro copertura. Si tratta probabilmente degli ultimi provvedimenti di sostegno a questi investimenti in quanto l’applicazione delle norme sta andando velocemente a regime.
Sono ammissibili i seguenti investimenti.
1) Gli interventi finalizzati alla copertura delle vasche esistenti per effluenti non palabili (liquami zootecnici e materiali assimilati ai sensi del “IV Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto” approvato con DGR n. 813/20211 ) con strutture impermeabili alla pioggia, di tipo rigido oppure flessibile. In quest’ultimo caso si ritengono ammissibili e strutture flessibili (a tenda) e le coperture a pannelli galleggianti a corpo unico Considerata la specifica finalità del presente bando, le coperture realizzate dovranno garantire che il contatto dei reflui con l’aria sia il più possibile ridotto. Le strutture di copertura devono prevedere il convogliamento e l’allontanamento dell’acqua piovana.
2) La costruzione e la ristrutturazione di vasche per la raccolta degli effluenti non palabili al fine di consentire una maggiore capacità di stoccaggio rispetto ai limiti minimi imposti dalla normativa vigente. Le vasche devono essere coperte secondo le indicazioni tecniche di cui al precedente punto 1) e prevedere un sistema di svuotamento dal basso o comunque in modo tale da impedire l’apertura della copertura predisposta, all’atto dello scarico.
3) L’acquisto di serbatoi flessibili autoportanti in materiale plastomerico/elastomerico (sacconi), comprese le opere necessarie per l’installazione, in sostituzione delle strutture di stoccaggio esistenti, oppure finalizzati a creare volumi di stoccaggio aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente.
4) L’acquisto e l’installazione di impianti di separazione solido/liquido e relative opere di collegamento, in abbinata agli interventi di cui ai tre punti precedenti.
Sono disponibili 27,7 milioni di euro.