10/11/2019
E’ tempo di semine e una buona programmazione deve tenere in dovuta considerazione anche i vincoli da rispettare per il greening, il pagamento ecologico della Pac. Il pagamento “verde” o greening è la seconda componente del sostegno della Pac e vale circa il 50% del valore del titolo. Gli agricoltori sono tenuti ad applicare sul loro terreno tre pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente, che vanno rispettate congiuntamente. Le ricordiamo: a) diversificazione delle colture, b) mantenimento dei prati permanenti, c) presenza di un’area di interesse ecologico (aree EFA).
L’impegno che influisce maggiormente sulle scelte colturali è la diversificazione delle colture. Ricordiamo che vanno programmate almeno due colture nelle aziende la cui superficie a seminativo è compresa tra 10 e 30 ettari e almeno tre colture nelle aziende la cui superficie a seminativo è superiore a 30 ettari. Fino a 10 ettari a seminativo, l’agricoltore non ha obblighi di diversificazione. Va precisato che l’erba medica in purezza è considerata “coltura” facente parte della rotazione aziendale.
L'altro importante impegno è l’obbligo di destinare una quota del 5% dei seminativi dell’azienda ad aree di interesse ecologico. L’agricoltore può scegliere tra diverse tipologie di area di interesse ecologico, come i terreni lasciati a riposo o le superfici con colture azotofissatrici (es.: erba medica, pisello, soia, fagiolo e fagiolino, ecc.). Sono escluse dall'obbligo di aree EFA le aziende con superficie a seminativo inferiore o uguale a 15 ettari.
L’agricoltura biologica è considerata pratica equivalente, per cui sostituisce i vincoli del greening. E’ bene ricordare sin da questa fase di pianificazione agronomica che il mancato rispetto del greening comporta l’applicazione di sanzioni, che possono comportare anche una riduzione sui titoli Pac.