13/12/2019

“La priorità deve essere quella di individuare risorse economiche per dare un sollievo immediato ai frutticoltori maggiormente danneggiati, così da andare a supportare il reddito dei tantissimi produttori agricoli che hanno visto le loro produzioni drasticamente ridotte o completamente distrutte; in caso contrario, si registrerà un picco negli abbattimenti dei frutteti e il danno strutturale al valore aggiunto creato dalla filiera ortofrutticola sarà perenne”. Lo sottolinea Agrinsieme, il coordinamento che riunisce le Organizzazioni professionali Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, che è stato ricevuto ieri 12 dicembre a Roma dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e dai presidenti delle commissioni Agricoltura del Senato Gianpaolo Vallardi e della Camera Filippo Gallinella.
“Ad oggi, infatti, non risulta concretamente disponibile od operativo nessuno degli strumenti individuati o promessi dalle Istituzioni, a qualsiasi livello” fa notare Agrinsieme.
“Nella sola Emilia-Romagna, la cimice asiatica, o Halyomorpha halys, ha colpito tutte le principali colture frutticole, causando danni stimabili in oltre 500 milioni di euro, con perdite della produzione che vanno dal 70-80% al 100%, con gravissime ripercussioni sul territorio e sull’indotto in termini di occupazione e, in prospettiva, sulla competitività dell’intero tessuto produttivo regionale; il comparto, inoltre, sta pagando da tempo gli effetti di una crisi ambientale senza precedenti, dei danni causati dalle avversità atmosferiche e da altre patologie su produzioni d’eccellenza, senza contare i disagi dovuti a un mercato che riconosce prezzi insoddisfacenti per alcuni prodotti”, ricorda il coordinamento.
“Per questo è fondamentale agire nei confronti delle competenti autorità dell’Unione Europea per rivedere il divieto imposto all’utilizzo della sola molecola in grado di contrastare la diffusione del parassita, puntando a ottenere una deroga comunitaria di almeno due anni, ovvero il tempo necessario affinché l’insetto antagonista naturale capace di controllare la diffusione della cimice asiatica, vale a dire la vespa samurai o Trissolcus japonicus, diventi efficace nei frutteti. Senza tale deroga, infatti, c’è il serio rischio che le aziende agricole vivranno nel 2020 un’altra annata drammatica”, prosegue Agrinsieme.
“Contestualmente, bisogna lavorare per ottenere la sospensione dei mutui e degli oneri previdenziali, così da dare ossigeno alle imprese, e per dare più spazio e risorse alla ricerca, in modo da poter trovare soluzioni che non siano solamente emergenziali, ma guardino anche al futuro delle imprese”, continua il coordinamento, che ha consegnato al Mipaaf, a Vallardi e a Gallinella un documento con una serie di misure urgenti per sostenere le imprese e contenere i danni.
“In ragione della gravità della situazione, valuteremo la possibilità di intraprendere nuove iniziative in mancanza di risposte certe, oltre che rapide e tempestive, per rimarcare le nostre istanze e continuare a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica”, conclude Agrinsieme.