28/04/2023

Dopo la siccità e le gelate, mancava solo la grandine. E la forte grandinata del 25 aprile, che ha colpito il Veneto, ha causato danni ingenti alle piante da frutto e alla vite, alle orticole appena trapiantate e in parte anche ai seminativi. Il bilancio preciso si farà nei prossimi giorni, ma si parla di perdite importanti per tutte le colture in atto e in particolare nelle province di Padova, Verona, Vicenza e Rovigo.

"Molti comuni del medio Polesine sono stati colpiti da questa grandinata - afferma Lauro Ballani presidente di Confagricoltura Rovigo - abbiamo avuto segnalazione di danni a  Arquà Polesine, Pontecchio, Crespino, Guarda Veneta, Lusia e Rovigo, sono stati segnalate ingenti danneggiamenti alle  strutture delle serre, anche molte orticole nella zona di Lusia che dovranno essere distrutte per fare posto a nuovi trapianti. I seminativi coinvolti evidenziano gravi problemi per il frumento e l'orzo già in fase di botticella. Gravi le perdite nel settore frutticolo in modo particolare per pero e kiwi. Per il mais e la baietola il danno è in fase di valutazione. Quale sia l’ammontare delle perdite sarà da verificare nei prossimi giorni. "

“Avevamo tirato un sospiro di sollievo, perché quest’anno non c’erano state gelate intense – dice amareggiata Francesca Aldegheri, presidente dei frutticoltori di Confagricoltura Veneto -. Invece è arrivata questa forte grandinata che non ci voleva, nel post fioritura delle piante da frutto, e ha lasciato il segno sui frutti in formazione come albicocche e ciliegie, spezzando i rami dei kiwi, mentre sulle mele bisognerà aspettare per capire se ci sono stati danni o meno. Le reti antigrandine, purtroppo, erano ancora chiuse, impacchettate per l’inverno, e perciò dove la grandine ha colpito ha fatto male”.

“Siccità, gelate e ora la grandine: queste sono le condizioni climatiche con cui devono convivere ormai gli agricoltori – sottolinea amareggiato Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova -. È un altro pesantissimo colpo alla produzione, già in grave difficoltà a causa della siccità e degli aumenti dei costi di fertilizzanti e mangimi. Gli associati riferiscono di danni importanti a bietole, colza, grano, cipolle, patate, orticole trapiantate e poi fragole, vite e piante da frutto. Il 2023 comincia male, con la siccità che ci dà grosse preoccupazioni in vista delle irrigazioni estive e questa prima tempesta che fa molto male. Di fronte a questi eventi climatici disastrosi è sempre più importante saper gestire i rischi con la difesa attiva, oltre che con le assicurazioni e i fondi di mutualità”.

Gli uffici di Confagricoltura sono a disposizione per accogliere le segnalazioni di danni e per qualsiasi informazione in merito.