02/08/2024
Nei giorni scorsi in alcuni allevamenti sono stati rilevati casi suini infetti da peste suina africana. Il primo focolaio, confermato il 26 luglio u.s., si è verificato nel Comune di Trecate, provincia di Novara, il secondo, confermato il 26 luglio, si è verificato nel Comune di Besate, provincia di Milano, terzo focolaio, confermato il 27 luglio u.s., si è verificato nel Comune di Mortara, provincia di Pavia; il quarto, confermato il 28 luglio u.s., si è verificato nel Comune di Gambolò, provincia di Pavia; Il quinto focolaio, confermato il 30 luglio, si è verificato nel Comune di Vernate, provincia di Milano; il sesto focolaio, confermato il 30 luglio, si è verificato in Emilia Romagna, nel Comune di Ponte dell’Olio, in provincia di Piacenza.
Sono quindi scattate le misure previste dalle norme per il contenimento dell’infezione, che prevedono l’abbattimento di tutti gli animali presenti negli allevamenti infetti.
Inoltre, la Regione Lombardia ha posto il blocco di qualsiasi movimentazione di suini in tutta la ZR II, fatta eccezione che per l’invio diretto al macello;
Aumenta l’esasperazione degli allevatori, in particolare del Pavese che sarebbero pronti a fare causa alla Regione Lombardia perché messi in ginocchio dalla Psa a causa delle rigide regole previste nei 186 Comuni che ancora oggi si trovano nelle zone di restrizione 1 e 2. Per gli allevatori la Regione Lombardia sarebbe responsabile della gestione degli animali selvatici ed è per questo che intendono chiedere i danni. In tali aree i suini possono essere movimentati solo se in presenza di determinati requisiti e consegnati a macelli designati che per diverse ragioni riconoscono agli allevatori prezzi inferiori tra il 30 e il 50% rispetto alle quotazioni di mercato.