30/08/2024

La Regione del Veneto, considerato lo stato di emergenza, nei giorni scorsi ha aggiornato le disposizioni inerenti il controllo della popolazione di cinghiali all’interno del territorio regionale.

Con le Deliberazioni n. 857 del 16 luglio 2024 e n. 926 del 6 agosto 2024 la Giunta regionale ha stabilito: 1) “Nuove linee operative per il perseguimento degli obiettivi definiti dal PRIU (Piano regionale di interventi urgenti) di cui alla DGR n. 712/2022, compresa la prosecuzione fino al 31/12/2025 della validità del Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto e le Organizzazioni professionali agricole di cui alla DGR n. 560/2023”; 2) l’“Individuazione del Coordinatore Operativo a livello regionale per l'implementazione delle misure volte al contenimento della popolazione della specie cinghiale nel territorio del Veneto..”

Con riferimento ai soggetti coinvolti nelle operazioni di controllo del cinghiale, le figure attualmente previste sono le seguenti: • personale di Istituto (Corpi/Servizi di Polizia provinciale e Carabinieri Forestali);

• cacciatori abilitali alle attività di selecontrollo (controllo e selezione);

• veterinari;

• proprietari / conduttori di fondi agricoli già abilitati al selecontrollo;

• coadiutori o delegati da proprietari / conduttori dei fondi agricoli;

• bioregolatori.

Tali figure vengono integrate con “operatori organizzati all’interno di specifiche società di servizi debitamente e singolarmente abilitati a operare in qualità di selecontrollori”.

Inoltre, la DGR 857/24 proroga al 31 dicembre 2025 la validità del Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto e le tre Organizzazioni professionali agricole Federazione Regionale Coldiretti del Veneto, Confederazione Agricoltori del Veneto e Confagricoltura Veneto avente per oggetto “Attività di controllo nei territori a presenza consolidata del Cinghiale”, di cui all’allegato A alla DGR n. 560/2023. La convenzione prevede la distribuzione agli agricoltori di strumenti di cattura (chiusini, recinti, ecc..) affinché possano collaborare attivamente alle operazioni di controllo. Purtroppo, finora l’intervento non ha riscosso particolare successo (solo il 25% degli strumenti è stato richiesto) per cui Confagricoltura invita i propri associati a considerare tale possibilità. Oltre alla difesa della propria azienda si può infatti contribuire per la tutela di un settore di allevamento molto importante.

Altri punti del provvedimento regionale riguardano: la semplificazione dell’iter amministrativo dedicato al riconoscimento delle abilitazioni all’attività di controllo o di caccia di selezione per la specie cinghiale; la formazione e il rilascio delle abilitazioni rivolte ai proprietari/conduttori di fondi agricoli; l’automazione della raccolta dei dati e di monitoraggio dei livelli di servizio.

Infine è stata istituita una figura di coordinamento, con funzioni operative, dell’attività di controllo dei cinghiali. Tale figura è stata individuata nel Comandante del Corpo di Polizia provinciale di Belluno, Oscar Da Rold.