29/11/2020
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni su tutto il territorio italiano fino alla fine del mese di febbraio 2021 quando verrà effettuata una nuova valutazione sullo stato epidemiologico.
Pur essendo il numero degli allevamenti in Italia molto ridotto rispetto ad altri paesi europei si è valutato di seguire il principio della massima precauzione in osservanza del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità.
Con tale Ordinanza il Ministero inserisce la malattia definita “Infezione da SARS CoV-2 (agente eziologico del COVID-19 umano) nei visoni d’allevamento” nella lista di quelle presenti nell’articolo 1 del DPR n. 320 dell’8 febbraio 1934 tra le malattie soggette a denuncia e sulle quali si dispongono interventi sanitari per evitarne la diffusione. Infatti, un eventuale caso di tale malattia riscontrata in un allevamento di visoni comporterà in particolare il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione in uscita di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di un’indagine epidemiologica.
L’inserimento di tale malattia nella lista del suddetto articolato permetterà il rimborso agli allevatori dei danni subiti dai provvedimenti sanitari messi in atto soprattutto a seguito della distruzione degli animali abbattuti.
Secondo l’ordinanza, in caso di sospetto di infezione, le autorità locali competenti dispongono il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica.
In caso di conferma della malattia, i visoni dell’allevamento sono sottoposti ad abbattimento.
Sentito il Ministero per alcuni primi chiarimenti, si informa che tale Ordinanza non ostacolerà le macellazioni e raccolta delle pellicce previste a breve, tranne per l’azienda in cui sono stati riscontrati i casi di positività per la quale si dovrà procedere alla distruzione degli animali abbattuti visto che le pratiche di prelievo delle pellicce risultano un rischio di eventuale trasmissione della malattia agli operatori.